Fico d’India (Opuntia fico Indica)- 2. Via Tuscolana

fichidindia alti come forche ... di pietra celeste ... e quando

si incontrava anima viva era un ragazzo che andava o tornava,

lungo la linea, per cogliere i frutti coronati di spine

che crescevano, corallo, sulla pietra dei fichidindia.

Gridava al treno mentre il treno gli passava davanti

(Elio Vittorini, Conversazione in Sicilia)

 

Identificazione sistematica.

Divisione: Angiosperme

Classe: Dicotyledones

Ordine: Centrospermae

Famiglia: Cactacee 

Origine e Diffusione. Il Fico d’India è una pianta originaria del Messico e dell’America Latina, ma da quando è stata importata dalle zone d’origine nel bacino mediterraneo, si è facilmente adattata e naturalizzata a questo ambiente, rendendone possibile la coltivazione e la diffusione nelle zone più calde. 

Dimensione e portamento. La pianta, nei nostri ambienti, raggiunge altezze di 3-4 metri ed è costituita da organi succulenti con superficie coriacea, di forma ellittica ed appiattita denominati cladodi, cioè rami modificati ed appiattiti con funzione fotosintetica in sostituzione delle foglie trasformate in spine. Ogni cladode si “ramifica” originandone, generalmente, altri due di dimensioni diverse: la loro distribuzione fornisce così alla pianta un aspetto contorto ed irregolare; invecchiando i cladodi lignificano, assumendo un aspetto cilindrico ed il colore, da verde brillante, sfuma in un grigio-ocraceo. L’apparato radicale è molto sviluppato, soprattutto nei primi strati del terreno (conseguenza anche degli ambienti xerofiti in cui vive la pianta). 

Tronco e corteccia. Nel caso del Fico d’India non è possibile identificare un tronco ed una corteccia. 

Foglie, gemme e rametti. Le foglie hanno subito la trasformazione in spine giallastre, alla cui base sono presenti delle piccole setole bianche chiamate glochidi; occorre manipolare queste piante con prudenza non solo per le spine, ma anche i i glochidi possono penetrare nel sottocute ed essere causa d’infezione, se queste lesioni vengono trascurate. Le spine prendono origine da punti ben definiti chiamati areole; anche le ramificazioni, come già detto, vengono trasformate in cladodi. 

Strutture riproduttive. La fioritura del Fico d’India avviene in aprile-maggio ed è piuttosto appariscente, in quanto i fiori gialli si originano sui margini dei cladodi, soprattutto in quello superiore, formando delle macchie di colore evidente. I frutti sono rappresentati da bacche eduli, lunghe fino a 10 centimetri, piuttosto eterogenee fra loro, assumendo forme ovoidali o cilindriche e colori che sfumano dal giallo al rosso; giungono a maturazione tra luglio e agosto; anche i frutti sono rivestiti da piccole setole rigide e fastidiose. 

Note caratteristiche. Il Fico d’India è una pianta rustica, senza esigenze particolari, che è in grado di svilupparsi anche su terreni estremamente poveri e ricchi di scheletro; resiste bene alla siccità, ma teme le basse temperature, soprattutto se inferiori agli =°; ama le sposizioni soleggiate. Viene coltivato soprattutto per le caratteristiche del frutto, che può essere destinato al consumo fresco o per la produzione di alcol.

Fico d'India