30. Parco di Tor Fiscale. Canna. Phragmites australis (GRAMINACEE)
“Tommaso e Irene, coi panni
tutti inguazzati per l’umido, andarono piano giù per il viottoletto, lungo il
canneto. Tommaso sentiva sempre più freddo, e tossiva, infognandosi: ma ormai
era deciso che dovevano andare in palude, e così doveva essere: non ci pensava
manco per niente a farne a meno. Arrivarono in un punto dov’erano soli, e si
sedettero s’un sopprosso umido fracico d’erba alta, in mezzo alle canne inerte
come travi, con le fogliacce sbrillentate. Come furono seduti, Tommaso
ristrinse per i fianchi Irene.”
(P.P.Pasolini, Una vita violenta, Garzanti 1959)
“Vendesi canne”.
Ancora oggi in alcuni quartieri di Roma, è possibile vedere questo cartello. I fusti duri e rigidi che persistono per tutto l’inverno formano, infatti, il materiale ideale per costruire tetti di paglia o supporti per le piante rampicanti dell'orto. Anche le foglie, larghe e coriacee, sono utilizzate allo stesso scopo.
Eppure, da sempre, i canneti sono individuati come simbolo di degrado. Si tratta, senz’altro, di un caso di “trasposizione”. Crescendo, infatti, i canneti, per le loro caratteristiche biologiche, tipicamente, sulle spallette dei corsi d’acqua, si associa il degrado che spesso caratterizza tali zone, proprio per la loro marginalità, alle innocenti canne, che con le loro grandi infiorescenze erette, di peli bianchi e segosi e il loro agitarsi al vento, potrebbero essere un fattore di abbellimento di molte aree. Del resto “l’erba delle Pampas”, Cortaderia selloana, che abbellisce molti giardini, ha infiorescenze simili ed è strettamente affine alla canna.
Epoca di fioritura: estate - autunno
Dove trovarla.