27. Parco Tombe della via Latina. Romice. Rumex crispus. (POLIGONACEE)

“Sfidando ogni sorta di rischi, faticarono tre ore buone per riaprirsi l’accesso alle gallerie e per portare alla luce le vittime. Né il caposquadra né i tre staccatori erano morti, ma, coperti di orribili piaghe, tramandavano un tanfo di carne abbrustolita; avendo respirato il fuoco, erano ustionati anche in gola ed emettevano un lagno incessante supplicando che li si finisse. Dei tre staccatori, uno era quello che, nel giorno dell’assalto ai pozzi, aveva assestato con una zappa il colpo di grazia alla pompa della Gaston-Marie. Le mani degli altri serbavano ancora i segni delle piaghe che s’eran fatte a scagliare i mattoni contro la truppa. Al loro passare, la folla, impallidita e fremente, si scoprì.”

(E.Zola, Germinal)

 

R.crispus è una pianta “colonizzatrice”, una di quelle erbe, cioè, in grado di crescere su terreni troppo poveri di elementi nutritivi per le altre. Così, probabilmente, per la sua diffusione sui mucchi di scarti delle miniere e delle cave, è nata l’usanza, diffusa in passato, tra alcuni minatori, che quando soffrivano di piaghe sugli avambracci, si strofinavano con le sue radici appena tagliate e ripetevano l’operazione, sino alla guarigione.

R.crispus è una pianta particolarmente resistente all’estirpazione essendo dotata di lunga e robusta radice (fino a 80 cm): strappando la sommità della pianta, ci si trova in mano solo una manciata di foglie, mentre il rizoma rimane saldamente fissato nel terreno originando una nuova crescita.

Epoca di fioritura: da maggio a luglio.

Dove trovarla: la foto della Romice è stata scattata all'interno del Parco delle Tombe della via Latina, di fronte al sepolcro Barberini.