10. Via di Tor Fiscale: Rovo. Rubus ulmifolius. (ROSACEE)
“… l’intera questione poteva diventare terribilmente confusa quando i demonologi si riferivano al Diavolo (cioè a Satana) usando il nome di uno dei capi dei demoni, come Belzebù, Leviatano, Asmodeo, Belial o Behemot, o quando declassavano Satana o Lucifero (o entrambi) su un piano di semplice parità coi loro subalterni”.
(B.P.Levack; La caccia alle streghe in Europa)
Secondo tradizione, le more non vanno mangiate dopo S.Michele (29 settembre), perché in tali giorno il demonio ci sputerebbe sopra. Il consiglio, a parte la veridicità della leggenda, è praticamente giusto, visto che in quel periodo dell’anno i frutti diventano insipidi e molli. Le more di R.ulmifolius, pur tanto comuni, sono fonte di perplessità per i botanici, essendo state classificate non meno di 2.000 varietà. Ciò è dovuto alla grande facilità con cui il rovo si ibrida con specie affini e per le sue elevate capacità di riproduzione vegetativa. Le more, che contengono rilevanti quantità di vitamina A e C, sono raccolte per farne sciroppi e marmellate.
Per tutta l’estate, le foglie giovani della pianta vengono scavate dalle larve della farfalla Nepticula aurelia: i loro bianchi tunnel tortuosi compaiono là dove la larva è uscita dall’uovo e, nutrendosi, si è aperta la via verso l’esterno.
Epoca di fioritura: da maggio a settembre.