Sepolcro del Campo Barbarico


Prendiamo via di Tor Fiscale all’altezza del semaforo con l’Appia e percorriamola fino a quando ci troviamo davanti quella che sembra una caratteristica casa di campagna (è il Casale Rampa, un’antica vaccheria costruita su resti di epoca romana; se guardiamo bene, infatti, ci accorgiamo che contiene alcuni esempi di opus reticolatum). Giriamo a sinistra e camminiamo su via del Campo Barbarico per 200 metri. Sulla destra incontreremo un sepolcro a due piani in buono stato di conservazione.

Oggi il sepolcro sembra sorgere isolato, ma in realtà basta alzare lo sguardo sull’orizzonte, per scorgere i pini del Parco delle Tombe Latine e capire che via del Campo Barbarico ricalca più o meno il tracciato dell’antica via Latina, il cui basolato, dovrebbe qui correre alla profondità di 2,5 metri.

La tecnica di costruzione del sepolcro è quella tipica per le tombe a tempietto in laterizio in uso nella seconda metà del II sec. d.C. Tale tecnica sostituì quella dei mausolei, in quanto il laterizio permetteva grande praticità, garantendo eleganza e robustezza, combinate all’economicità (cave d’argilla erano comuni nei dintorni della città, soprattutto nella zona ai piedi di Monte Mario).

La facciata del sepolcro è completamente rifatta; è probabile che in origine fosse preceduta da una gradinata (essendo, come detto, il piano stradale antico più basso dell’attuale) e che ospitasse le iscrizioni e le statue dei defunti. Le pareti laterali sono originali; in quella sinistra, in ottimo laterizio con poca malta, è alloggiata una delle finestrelle a bocca di lupo grazie alle quali l’interno riceveva luce; da quella posteriore è stata invece completamente eliminata la copertina laterizia di paramento.

All’interno le pareti sono ornate da nicchie: il piano terra, che era la camera funeraria, ha sulla parete di fondo una grande nicchia rettangolare, coperta ad arco, tra due nicchie più piccole, sempre rettangolari; lì dovevano essere posti i vasi cinerari. Il piano superiore, che era quello utilizzato per i riti funebri, ospita tre nicchie che mostrano ancora i resti del rivestimento in stucco.

In alto è possibile vedere l’impronta della volta a botte con soffitto a cassettoni; è invece del tutto assente la volta tra il primo e il secondo piano; la tomba è stata, infatti, in passato, utilizzata come fienile.


Scheda Università la Sapienza


Come arrivare

A piedi

Arrivare a piedi, fino al Sepolcro non è facile. La costruzione sorge infatti in un'area della città che fino a pochi anni orsono è stata completamente abbandonata dalle istituzioni e che, ancora oggi, reca i segni di quello che un tempo si chiamava abusivismo edilizio di necessità.

Scendete alla Fermata Metro A Arco di Travertino (nella fermata ci sono anche i capolinea degli autobus 85, 409, 657, 671, 765), dirigetevi verso l'Appia Nuova. Girate a sinistra e seguite il piccolo marciapiede fino all'incrocio con via di Torre del Fiscale. Seguitela fino in fondo. Voltate a sinistra, prendendo via del Campo Barbarico. Dopo circa 200 metri sulla sinistra vedrete il Sepolcro.

In auto

Dall'Appia Nuova in direzione fuori Roma, girate a sinistra all'incrocio con via di Tor Fiscale. In fondo alla via, girate a sinistra per via del Campo Barbarico.

Quando

La visita può essere effettuata in qualsiasi ora del giorno.

Sepolcro del II secolo d.C.