Il progetto “La memoria della comunità”

Al confine tra il Parco della Caffarella e quello degli Acquedotti, c’è l’ex Borgata di Torre del Fiscale, oggi in grande mutamento. Questo territorio presenta, a tutt’oggi, delle singolarità rilevanti rispetto al contesto urbano. Prima fra tutte l’ancora forte ancoraggio degli abitanti al territorio. In secondo luogo, la rilevante presenza di giardini e orti pertinenziali, gestiti spesso da anziani, frutto della storica provenienza delle edificazioni spontanee. Partendo da queste realtà, il progetto, che ha ricevuto il sostegno della Fondazione Charlemagne nell’ambito del suo programma Periferiacapitale e il patrocinio del Municipio Roma 7, si propone di valorizzare la presenza degli anziani, trasformandola in fattore di coesione sociale e di diffusione di buone pratiche per la conservazione dell’ambiente alle nuove generazioni. Il compostaggio domestico della frazione organica dei rifiuti, attraverso l’utilizzo di una compostiera in legno da recupero, appositamente ideata, costruita da una falegnameria sociale e donata agli abitanti del quartiere è, infatti, promosso proprio dagli anziani del quartiere, trasformati in Ecoinformatori.

Il Compostaggio domestico è il processo naturale che permette di trattare gli scarti alimentari di casa, facendo ciò che la natura fa da sempre, cioè riciclare la sostanza organica non più utile e restituirla in forma di humus. Il compostaggio permette di gestire i rifiuti organici di casa, non inquinando, migliorando il proprio giardino e il proprio orto, riducendo le spese di smaltimento dei rifiuti.


1.     Perché compostare?

Il compostaggio è un processo naturale in base al quale gli scarti organici, sono restituiti al terreno e ai cicli biologici dell’ambiente.

Lo scarto organico è infatti una risorsa che spesso non viene valorizzata, perché non la consideriamo tale e così, invece di recuperare gli scarti originati dalla preparazione dei nostri pranzi, li facciamo finire in discarica, con un alto costo economico e ambientale.

Questi scarti organici rappresentano quasi il 30% della produzione dei rifiuti. Recuperarli, contribuisce a diminuire i costi di gestione dei rifiuti e a contrastare l’emissione di gas serra in atmosfera e di percolato verso le falde acquifere. Il compostaggio domestico è quindi un’azione semplice che tutti possiamo fare per contribuire alla soluzione del “problema rifiuti.

2.     Il compost: a cosa serve

Il compostaggio è il risultato di processi biochimici e biologici naturali che si sviluppano nei resti della vegetazione e delle spoglie animali che si depositano sul terreno. In natura questi processi producono l’humus, cioè il suolo fertile. Gli stessi processi, però, possono essere utilizzati anche per recuperare gli scarti organici prodotti dall’attività umana. Grazie all’attività di microrganismi, funghi e insetti, si ottiene infatti una sostanza molto simile all’ humus, ovvero il compost, un concime organico, utile per nutrire il terreno. Il compost, oltre che per la quantità di sostanze nutritive che contiene, apporta al suolo composti unici, che lo rendono soffice, poroso, più facilmente lavorabile e con una maggiore capacità di trattenere l’acqua. Questa sostanza, insomma, è un buon aiuto per l’agricoltore e il giardiniere dilettante, nel loro obiettivo di produrre raccolti sani e abbondanti o piante ornamentali sane, senza sprechi di acqua, di fertilizzanti e di energia per le lavorazioni del terreno.

 3.     Cosa si può compostare

AVANZI DI CUCINA: residui provenienti dalla pulizia delle verdure, bucce, fondi di tè e caffè, gusci d’uovo, ecc.;

SCARTI DEL GIARDINO E DELL’ORTO: legno di potatura, sfalcio dei prati, foglie secche, fiori appassiti, gambi, avanzi dell’orto, etc.;

ALTRI MATERIALI BIODEGRADABILI: sacchetti biocompostabili, carta, tovaglioli e fazzoletti di carta, cartone, segatura e trucioli provenienti da legno non trattato, peli di animali domestici, capelli, gusci di frutta secca.

 4.     Cosa non si può compostare

NON GETTARE: scarti di origine sintetica, materiali non biodegradabili o contaminati da sostanze tossiche, vetro, pile, tessuti anche quelli naturali (lana, cotone), ma colorati con tinte sintetiche, vernici, solventi, oli minerali, manufatti con parti in plastica o metalli, legno verniciato o trattato, farmaci scaduti.

5.     Perché usare la compostiera

La nostra compostiera consente:

·       di tenere in ordine il giardino soprattutto in presenza di animali domestici;

·       di riciclare in proprio la maggior parte dei rifiuti organici e ricavare un compost ideale per orto e giardino;

·       di ottenere lo sgravio previsto dal Comune di Roma per chi sceglie di fare il compostaggio domestico;

·       di creare occasioni di socializzazione e scambio di esperienze;

·       di creare reddito per la cooperativa di falegnami che la costruisce;

·       di trasmettere ai giovani le conoscenze relative ad una buona pratica per rispettare l’ambiente.

6.     Quali attrezzi servono

·       innaffiatoio;

·       paletta;

·       una forca per mescolare il compost;

·       una forbice robusta;

·       un setaccio con maglie di 1-2 cm.

7.     Qual è la ricetta giusta

Per ottenere un compost di buona qualità, sono indispensabili i seguenti ingredienti:

- SCARTI ORGANICI: la ricetta ideale prevede che si inserisca nella compostiera un mix costituito almeno per il 50% di scarto di cucina, erba e foglie, ricco di azoto e il 50% di scarto vegetale legnoso, ricco di carbonio (ramaglie, potatura di siepe, arbusti o alberi da frutto). Lo scarto vegetale legnoso deve essere spezzettato, tagliato o triturato per far in modo che si mescoli bene con gli altri scarti e per rendere la miscela porosa il giusto, affinché sia presente l’ossigeno (indispensabile ai microrganismi che produrranno il compost).
Riconoscere gli scarti ricchi di carbonio è molto facile: sono secchi e marroni (legno), mentre quelli ricchi di azoto sono in prevalenza umidi e verdi (scarti di cucina e erba).

- ARIA A VOLONTÀ: come detto il compostaggio avviene in presenza di ossigeno e solo in questo caso si può garantire una buona trasformazione senza produzione di cattivi odori. Si consiglia di non comprimere la miscela da compostare e se necessario, aumentarne la porosità aggiungendo materiali biodegradabili leggeri quali trucioli, segatura, legno triturato, paglia, foglie secche, pezzi di cartone, strisce o carta appallottolata.

- ACQUA, QUANTO BASTA: bisogna, infatti, garantire ai micro organismi (muffe, funghi e batteri) la giusta umidità, perché senza acqua non c’è vita e senza vita non c’è compostaggio. Un elevato livello di umidità della miscela da compostare può corrispondere a un ambiente senza ossigeno e idoneo ai processi di fermentazione che causano cattivi odori. Per verificare la giusta umidità si può fare la prova del “pugno”: prendete con la mano un po’ di materiale e stringete il pugno: se il mix di scarti mantiene la forma e non si creano gocce d’acqua, l’umidità è giusta, se invece si sbriciola sarà troppo asciutto.

- QUALCHE MICRORGANISMO compostatore e qualche lombrico: mescolare agli scarti inseriti nella compostiera con un po’ di terreno naturale e/o del compost.

8.     Quali sono i processi

Mescolando bene tutti gli ingredienti, permettendo all’aria di circolare dentro la compostiera e assicurando la giusta umidità, si assisterà, in ordine di tempo, ai seguenti fenomeni:
1. sviluppo, sulla superficie dei materiali, di colonie di muffe e funghi;
2. riscaldamento progressivo della massa del compost, fino a raggiungere 40-50°C al suo interno;
3. disgregazione dei materiali, con una riduzione del volume iniziale (oltre il 50%);
4. progressiva perdita dei colori originali e generale imbrunimento di tutti i componenti;
5. raffreddamento e stabilizzazione del compost che si è formato.

Se il metodo è ben eseguito e i materiali sono frequentemente mescolati, si potrà ottenere un compost maturo (solitamente accumulato sul fondo della compostiera), dopo un periodo che varia da 6 a 8 mesi a seconda di come viene curato il processo.

9.     Alcuni consigli utili

Alcuni consigli per ottenere del buon compost:
- la triturazione dello scarto legnoso è consigliabile, ma non indispensabile;
- non compostate scarti di carne e di latticini e lettiere usate d’animali domestici; così eviterete di attirare insetti, animali randagi e roditori. Se gli scarti vegetali legnosi sono scarsi, aggiungete tovaglioli, fazzoletti di carta, meglio se appallottolati;
- aggiungete se possibile una “spolverata” di compost o di terra sopra gli scarti nella compostiera;
- usate un innaffiatoio per inumidire leggermente il materiale dentro la compostiera;
- ogni due-tre giorni rimescolate il materiale in fase di compostaggio con una forca o con attrezzi simili alle fiocine dotate di alette mobili;
- per evitare il proliferare di insetti e di mosche in particolare, coprite tutte le volte gli scarti con uno strato di terra e/o di compost fresco e chiudete subito la compostiera con il suo coperchio.

10. Come si usa il compost

Estraete il compost dalla compostiera o dall’apposita apertura posta sul fondo oppure aprendo completamente la compostiera. In quest’ultimo caso dovrete prelevare la parte superiore del cumulo, non matura e metterla da parte perché servirà da base per un nuovo ciclo. Sul fondo si trova, invece, il compost più maturo da sottoporre eventualmente alla vagliatura per eliminare la parte grossolana che va rimessa dentro la compostiera. Prima di procedere alla vagliatura del compost fresco, verificate che il grado di umidità del compost sia quello giusto per avere un materiale soffice e friabile, facilmente setacciabile.
Un’eccessiva umidità renderà il compost troppo compatto facendolo aderire alle superfici e, di fatto, non setacciabile. In questo caso, si può far asciugare il compost, esponendolo liberamente all’aria, fino al raggiungimento della giusta consistenza. Il setaccio può essere auto costruito con quattro assi di legno cui fissare una rete di plastica o metallo a maglie di circa un centimetro. Si può riciclare a uso setaccio cestelli di plastica per tenere le mollette del bucato o cestelli per centrifughe a mano per asciugare l’insalata o vecchie reti di materassi.

Distribuire il compost sulla superficie del terreno in dosi di circa 3-4 kg/mq e interrare con una leggera lavorazione (vangatura o fresatura).


Per essere aggiornato sul progetto consulta la pagina Facebook della Pro Loco Tor Fiscale