Olivo (Olea europaea)

"Pure colline chiudevano d’intorno
marina e case; ulivi le vestivano
qua e là disseminati come greggi,
o tenui come il fumo di un casale
che veleggi la faccia candente del cielo."
(Eugenio Montale)


Nessun albero è tanto legato all'uomo come l'olivo, almeno nelle regioni del Mediterraneo. E' sacro per tutte e tre le religioni monoteiste abramitiche (cristianesimo, ebraismo, islamismo). Gesù si recò a pregare la notte in cui fu arrestato ed ebbe inizio la sua passione sul Monte degli Olivi (o Monte Oliveto), nome di un rilievo a est di Gerusalemme, su un versante del quale è l’orto di Getsèmani, più spesso detto orto degli olivi. La domenica prima della Pasqua nella tradizione cattolica si compie la Domenica delle palme (detta anche, ma meno comunemente, la domenica o la festa dell’olivo). Il ramoscello di olivo è simbolo della pace. Le origini di questo simbolo si fanno risalire all'episodio biblico del diluvio universale. Quando il diluvio cessò, Noè fece volare prima un corvo per vedere se si fossero ritirate le acque dalla terra, e poi una colomba, ma entrambi "non trovando dove posare la pianta del piede, tornarono a lui nell'arca, perché c'era ancora l'acqua su tutta la terra." Dopo una settimana Noè ritentò inviando la colomba che "tornò a lui sul far della sera; ecco, essa aveva nel becco un ramoscello di ulivo. Noè comprese che le acque si erano ritirate dalla terra.". Simbolo di pace universale anche in caso di guerra, lo ritroviamo in affreschi rinascimentali e nei disegni di Picasso.

Le origini della pianta domestica (esiste anche una specie selvatica, l'oleastro) si fanno risalire alla Mezzaluna fertile, l'area che dalla Mesopotamia e l'Anatolia, arrivava fino al Mediterraneo.


Suggerimento bibliografico: Predrag Matvejecic, Mediterraneo. Un nuovo breviario. Biblioteca Nelson Mandela (via La Spezia 21).

Olivi nel Parco di Tor Fiscale