Mimosa (Acacia dealbata)- 6. Stazione Mausoleo

Andavo a San Jeronimo

verso il porto

quasi addormentato

quando

dall’inverno

una montagna

di luce gialla

una torre fiorita

spuntò sulla strada e tutto

si riempì di profumo.

Era una mimosa

(P. Neruda, La Mimosa)

 

Nella foto, la Mimosa di Stazione Mausoleo, sembra librarsi in aria.

 

Identificazione sistematica.

Divisione: Angiosperme

Classe: Dicotyledones

Ordine: Rosales

Famiglia: Leguminose 

Origine e Diffusione. Originaria dell’Australia e della Tasmania; è presente nell’Italia centro-meridionale e lungo le coste liguri e tirreniche dell’Italia centro-settentrionale. 

Dimensione e portamento. Può raggiungere i 10 metri nei nostri climi più caldi, ma nei paesi d’origine supera i 20 metri. Ha portamento generalmente arboreo, a volte anche arbustivo con taglia ridotta e portamento cespuglioso. 

Tronco e corteccia. Troco eretto con molte ramificazioni ricadenti che forniscono alla chioma un aspetto irregolare a forma di piramide. La corteccia, inizialmente grigio-verdastra, è lievemente solcata, aspetto questo che si accentua con l’età contemporaneamente all’iscurimento della corteccia. 

Foglie, gemme e rametti. Le foglie sono sempreverdi composte, di tipo bipennato; l’inserzione è alterna e avviene mediante un picciolo lungo 2-3 centimetri, su rametti con direzione irregolare, tomentosi e bianco-grigiastri all’apice. Le foglie, lunghe fino a 154 centimetri sono costituite da un numero elevatissimo di foglioline di aspetto piumoso e molto sottili, con dimensioni ridotte (1x4-6 millimetri), sessili e di colore verde-grigiastro o verde pallido. 

Strutture riproduttive. I fiori sono ermafroditi, di ridotte dimensioni (diametro di 0,5 centimetri), di colore giallo e riuniti in infiorescenze molto appariscenti. Queste si collocano all’apice dei rametti od all’ascella delle foglie; l’aspetto cotonoso e piumoso dei fioro è fornito loro dagli stami sviluppati e disposti tutt’intorno a una struttura sferica, soffice e compatta. La fioritura avviene tra i mesi di gennaio e marzo. I frutti sono rappresentati da legumi non più lunghi di 10 centimetri e larghi 1-2 centimetri con strozzature tra un seme e l’altro; inizialmente sono chiari, poi si inscuriscono durante il processo della maturazione. 

Note caratteristiche. La Mimosa necessita di climi caldi (oleo-ceratonieto come fascia vegetativa di appartenenza), non sopporta assolutamente le basse temperature subendo danni irreparabili sotto gli zero gradi centigradi. Diffusa a scopo ornamentale, si è propagata come pianta spontanea nelle regioni più calde. Esige esposizioni in pieno sole ed al riparo dei venti freddi a cui è molto sensibile; predilige terreni a reazione tendenzialmente acida, fertili, umidi, ma senza ristagno idrico, non tollera substrati calcarei. La Mimosa viene coltivata in certi ambienti, per utilizzare il fiore reciso, molto ricercato, specie nella prima metà di marzo (in occasione della Festa della donna).

 


Ailanto e arcate Acquedotto Claudio