Bagolaro, Spaccasassi (Celtis australis) - 5. Stazione Mausoleo

“Sembrava vi fosse dietro le pupille un enorme pozzo, pieno di secoli di ricordi e di lunghe, lente e costanti meditazioni; ma in superficie sfavillava il presente, come sole scintillante sulle foglie esterne di un immenso albero, o sulle creste delle onde di un immenso lago.”

(J. R. R. Tolkien, Il Signore degli Anelli, Le due torri, cap. IV: Barbalbero)

 

A Stazione Mausoleo, in via del Campo Barbarico, c’è un giovane Bagolaro, un albero che avrebbe potuto essere uno dei partecipanti all’ultima marcia degli Ent, gli alberi viventi immaginati da Tolkien, nel Signore degli Anelli. Qualcuno, vorrebbe abbatterlo, per fare posto ad un parcheggio. Noi lo difendiamo.

 

Identificazione sistematica.

Divisione: Angiosperme.

Classe: Dicotyledones.

Ordine: Urticales.

Famiglia: Ulmacee. 

Origine e Diffusione. Il Bagolaro è originario del bacino del Mediterraneo e dell’Asia Minore; in Italia è diffuso in tutte le regioni fino ai 700 metri di altezza. 

Dimensione e portamento. Raggiunge i 20-25 metri di altezza ed il portamento è arboreo. La chioma si forma ad una certa altezza dal suolo e tende ad allargarsi regolarmente mantenendo una buona densità. 

Tronco e corteccia. Il tronco si presenta regolare, con la corteccia liscia ed omogenea di colore grigiastro e che tende a fessurarsi solo negli esemplari più vecchi e longevi. I rami primari raggiungono diametri consistenti assumendo andamento laterale e verticale, mentre quelli secondari tendono a ricadere. 

Fogli, gemme e rametti. Le foglie sono caduche, semplici e bifacciali; l’inserzione è alterna ed avviene mediante un corto picciolo su rametti esili, brunastri e pubescenti su cui si evidenziano delle lenticelle biancastre. La lamina fogliare è ellittica o ovale lanceolata (6x15 centimetri), con apice appuntito e base un po’ asimmetrica. La nervatura è penninervia, mentre il margine presenta una doppia dentatura. La pagina superiore è di colore verde intenso, quella inferiore, più chiara, possiede una fine peluria che le conferisce un aspetto tomentoso. Le gemme sono di sposte alternativamente su di un unico piano e sono finemente pubescenti. 

Strutture riproduttive. I fiori possono essere ermafroditi o unisessuali (maschili), di piccole dimensioni, lungamente peduncolati. Si trovano isolati all’apice dei rametti, mentre formano delle piccole infiorescenze alla loro base. I fiori ermafroditi hanno colore giallo-verdastro e possiedono 5-6 stami e 2 stigmi che si protendono esternamente. Quelli maschili sono più giallastri in quanto risalta maggiormente il colore delle antere. La fioritura avviene nei mesi di aprile e maggio, contemporaneamente all’emissione delle foglie. Il frutto è costituito da una drupa verdastra lungamente peduncolata del diametro di 8-12 millimetri. Essa diventa brunastra o nerastra a maturazione. 

Note caratteristiche.
Il Bagolaro è una pianta di grande diffusione ed impiego nei parchi cittadini nel verde urbano e nelle alberature stradali per la resistenza all’inquinamento e la longevità. Ama la luce ed i climi miti; allo stato naturale si associa in formazione boschiva con Frassino, Quercia Carpino, Olmo, Acero. Lo Spaccasassi è un albero rustico e frugale, vegeta su terreni calcarei, ricchi di scheletro o addirittura rocciosi grazie al potente apparato radicale (da qui il termine Spaccasassi), non teme la scarsità d’acqua, ma sfrutta favorevolmente l’abbondanza di Sali minerali. Il Bagolaro risulta quindi una pianta ideale per il rimboschimento di terreni molto poveri. Il legno, piuttosto chiaro, è resistente ed elastico e per questo è impiegato in falegnameria e artigianato per la costruzione di oggetti che necessitano di queste peculiarità; è inoltre ottimo come combustibile 

Bagolaro a Stazione Mausoleo