Arancia (Arangis dulcibus)
Su, gioisci della tua arancia raccolta: è presente la felicità, quando essa è presente.
Si dia il benvenuto alle guance dei rami, e sian benvenute le stelle degli alberi.
Sembra che il cielo abbia profuso oro fino e che la terra ce ne abbia formato delle sfere lucenti.
(Abul Halan Ali; poeta siciliano di lingua araba)
Da dove viene l'arancia che mangiamo oggi? Sembra che l'introduzione sia dovuta all'esploratore Vasco da Gama che nel corso della circumnavigazione dell'Africa alla ricerca di una via verso la Cina (dal 1497 data in cui oltrepassò il Capo di Buona Speranza, al ritorno a Lisbona, nel 1499), assaggiò "ottime arance migliori di quelle del Portogallo". E' possibile, in effetti, che già da anni le arance dolci fossero note nel Mediterraneo -alla corte di Siviglia le mangiavano nel 492 e a Palermo nel 1487 arangis dulcibus erano coltivate nel giardino di Federico di Abatellis, signore di Cammarata- ma nessuna varietà era risultata pari per bontà a quelle importate dai portoghesi e che da allora e ancora oggi, saranno note come arance Portogallo.
Ben prima dell'arancia dolce era arrivata nel Mediterraneo la specie a frutto amaro (Citrus aurantium) di cui già si hanno notizie nella Cina del V secolo a.C. dove era chiamata cheng. Quasi 1500 anni dopo, nel 912 d.C., fu trasportata dall'India all'Oman e quindi verso occidente in Iraq, Siria, Palestina ed Egitto. L'arancia amara divenne uno dei principali protagonisti di quel lento diffondersi di uomini, di beni, di piante, di tecnologie e di idee che, dal VII secolo, dopo la morte di Maometto nel 632, si propagò sotto il segno dell'Islam, dai deserti e dai pascoli della penisola arabica a est verso la Mesopotamia, la Siria e la lontana Asia, a sud verso l'Abissinia, a ovest verso l'Egitto e oltre verso l'Africa settentrionale, la Spagna, dove gli arabi arrivarono nel 711 e la Sicilia che fu assoggettata a partire dall'827.
In poco più di due secoli, mondi lontanissimi, dalle rive del fiume Indo a quelle dell'oceano Atlantico, furono uniti da una civiltà che fu capace di raccogliere, integrare, elaborare e trasmettere antiche e differenti grandi culture. Il futuro delle scienze matematiche e astronomiche, della medicina e delle scienze naturali occidentali ne verrà indelebilmente segnato. In campo agrario si affermerà un nuovo sistema colturale costituito da piante, tecniche, conoscenze, alla cui definizione hanno partecipato differenti culture agricole: la tradizione e la scienza agronomica e botanica cinese e indiana, gli antichissimi saperi della Mezzaluna fertile, l'esperienza africana, la sapienza idraulica egiziana, la grande tradizione agronomica latina e greca di Teofrasto, Dioscoride, Plinio, Columella. Un percorso da Oriente a Occidente.
Con l'arancia amara gli arabi importarono il sorgo, il riso, la canna da zucchero, il frumento duro, il cotone, l'anguria, lo spinacio, il carciofo, la melanzana e tra gli agrumi, anche il limone, il lime e il pompelmo.
Suggerimento bibliografico: Salvatore Tramontana, L’isola di Allah. Biblioteca Nelson Mandela (via La Spezia)