4. Via del Quadraro: Edera. Hedera helix. (ARALIACEE)

«Si potrebbe dire che i proverbi sono rovine che stanno al posto di antiche storie, e in cui, come l'edera intorno a un resto di muro, una morale si avvolge intorno a un gesto».

(Walter Benjamin; Angelus Novus)

 

Abbarbicata agli alberi o ai muri, grazie a sottili radici avventizie che crescono dal fusto, l’edera è una delle poche piante rampicanti indigene a raggiungere dimensioni ragguardevoli. Si diffonde sopra i ruderi e i vecchi ponti, e viene spesso coltivata per abbellire esteriormente le case. La si trova anche nei giardinetti molto in ombra, dove talune forme variegate ornano i muri di mattoni.

In autunno i fiori giallo-verdastri della pianta secernono abbondante nettare e sono impollinati da vespe e farfalle. I frutti, che sono drupe nere simili a bacche, vengono mangiati spesso dagli uccelli e dai bruchi di alcune farfalle, ma sono velenosi per l’uomo.

L’uso dell’edera e dell’agrifoglio (Ilex aquifolium) come decorazione natalizia scaturì da una superstizione secondo cui i folletti delle case si facevano soprattutto maliziosi intorno a Natale. Per salvaguardarsi dai loro scherzi, nacque così l’abitudine di appendere rametti di edera e agrifoglio sulle porte, alle travi delle case e sui camini. I presunti poteri magici di queste piante venivano usati diversamente a seconda delle località. Per esempio, in Scozia l’edera era adoperata per proteggere dal malocchio le vacche e il loro latte. Nel nostro paese è l’agrifoglio a essere comunemente usato per le decorazioni natalizie.

Epoca di fioritura: da maggio a settembre.

Dove trovarla: L'edera è facile da vedere, quella della foto è sulla parete della scuola media di via del Quadraro, poco prima del ponte sulla ferrovia.