30. Parco di Tor Fiscale. Canna. Phragmites australis (GRAMINACEE)

“Tommaso e Irene, coi panni tutti inguazzati per l’umido, andarono piano giù per il viottoletto, lungo il canneto. Tommaso sentiva sempre più freddo, e tossiva, infognandosi: ma ormai era deciso che dovevano andare in palude, e così doveva essere: non ci pensava manco per niente a farne a meno. Arrivarono in un punto dov’erano soli, e si sedettero s’un sopprosso umido fracico d’erba alta, in mezzo alle canne inerte come travi, con le fogliacce sbrillentate. Come furono seduti, Tommaso ristrinse per i fianchi Irene.”

 (P.P.Pasolini, Una vita violenta, Garzanti 1959)

 

“Vendesi canne”. 

Ancora oggi in alcuni quartieri di Roma, è possibile vedere questo cartello. I fusti duri e rigidi che persistono per tutto l’inverno formano, infatti, il materiale ideale per costruire tetti di paglia o supporti per le piante rampicanti dell'orto. Anche le foglie, larghe e coriacee, sono utilizzate allo stesso scopo. 

Eppure, da sempre, i canneti sono individuati come simbolo di degrado. Si tratta, senz’altro, di un caso di “trasposizione”. Crescendo, infatti, i canneti, per le loro caratteristiche biologiche, tipicamente, sulle spallette dei corsi d’acqua, si associa il degrado che spesso caratterizza tali zone, proprio per la loro marginalità, alle innocenti canne, che con le loro grandi infiorescenze erette, di peli bianchi e segosi e il loro agitarsi al vento, potrebbero essere un fattore di abbellimento di molte aree. Del resto “l’erba delle Pampas”, Cortaderia selloana, che abbellisce molti giardini, ha infiorescenze simili ed è strettamente affine alla canna. 

Epoca di fioritura: estate - autunno

Dove trovarla.
Le canne ritratte in foto sono addossate alle arcate dell'Acquedotto Claudio, all'interno del Parco di Tor Fiscale. C'è un motivo per la loro crescita a fianco degli Archi. Lungo l'acquedotto correva infatti il fosso dell'Acqua Mariana, un corso d'acqua artificiale fatto costruire da papa Callisto nel 1120, che, naturalmente, creava le condizioni ottimali per la crescita della pianta (maggiori informazioni sul sito nella sezione 10 cose da vedere). Dal nome Acqua Mariana, deriva per "dialettizzazione", il termine "Marana" con il quale si indicarono tutti i corsi d'acqua del cosiddetto "Reticolo idrografico minore" di Roma. La Marana più famosa è senz'altro quella che corre all'interno del Parco della Caffarella, resa celebre da Alberto Sordi che, nel film "Un americano a Roma", ci si fa il bagno nudo. Quella marana è in realtà il terzo fiume di Roma, l'Almone, fiume sacro per i romani che ci immergevano la "pietra nera" sacra alla dea Cibele.