22. Valle della Caffarella. Pungitopo. Ruscus aculeatus. (LILIACEE)

“Caldo e freddo non facevano effetto sulla persona di Scrooge. L’estate non gli dava calore, il rigido inverno non lo assiderava. Non c’era vento più aspro di lui, non c’era neve che cadesse più fitta, non c’era pioggia più inesorabile. Il cattivo tempo non sapeva da che parte pigliarlo. L’acquazzone, la neve, la grandine, il nevischio, per un sol verso si potevano vantare di essere da più di lui: più di una volta si spargevano con larghezza: Scrooge no, mai.”

(C.Dickens; Canto di Natale)

 

Poche piante della nostra flora sono più strane di R.aculeatus, utilizzato un tempo, in virtù dell’aspetto conferitogli dalle grosse e belle bacche rosso vivo che si sviluppano in seguito all’impollinazione dei verdastri, minuscoli fiori maschili e femminili, per decorare le abitazioni durante il periodo natalizio e oggi sostituito, visto che coglierlo è vietato, da piante finte. Questa pianta si presenta, infatti, privo di vere foglie. Quelle che lo sembrano, in realtà sono fusti appiattiti che i botanici chiamano “cladodi” e che hanno sviluppato funzioni simili a quelle delle foglie, convertendo l’energia solare in energia utilizzabile per i processi vitali della pianta.

Il nome di “pungitopo” deriva dal fatto che i contadini utilizzavano questa pianta come difesa delle provviste dall’assalto dei topi.

Epoca di fioritura: da febbraio ad aprile e in ottobre.

Dove trovarla. Il Pungitopo non è comunissimo. Per trovarlo dobbiamo inoltrarci nella Valle della Caffarella nel versante sinistro dell'Almone (il fiume che solca la valle; i versanti si identificano con la nuca rivolta alla sorgente e la fronte verso il mare), in direzione dell'Appia Antica. Lì nel sottobosco, guardando con attenzione, possiamo trovare qualche esemplare di questa pianta. 

Il Pungitopo è considerato simbolo di buon augurio, specialmente durante il periodo natalizio. A causa di questo la sua raccolta indiscriminata a scopi ornamentali ha fatto diventare questa pianta sempre più rara. Proprio per questo il Pungitopo è stato tutelato da una legge Regionale ed è stata compresa nell’elenco delle specie di interesse comunitario elencate nell’Allegato E del D.P.R. 357/97 (Direttiva Habitat 92/43/CEE). La sua raccolta in molte regioni italiane, compreso il Lazio, è quindi vietata.

La vicenda del Pungitopo (come quella dell'Agrifoglio, altra pianta usata sotto Natale a scopi ornamentali), ha una morale: non è detto che l'uomo debba essere al centro del mondo, soprattutto quando a fare le spese di questa pretesa è la natura.