Torre del Fiscale

Tra il X ed il XIV secolo la zona del Campo Barbarico tornò ad avere per la seconda volta (la prima fu durante la Guerra Gotica del VI secolo) una grande importanza strategica; proprio qui, in loco qui dicitur ad arcus (cioè nella località Arco di Travertino), si accampò nel 1084 l’esercito normanno di Roberto il Guiscardo, accorso, allo scopo di acquisire importanza strategica e consolidare i suoi possedimenti territoriali, in aiuto di papa Gregorio VII, contro l’imperatore Enrico IV.

Sempre nel X-XI secolo, si sviluppò nella campagna romana, largamente semi-abbandonata in seguito alla decadenza della città durante il Medioevo, il fenomeno del feudalesimo suburbano; ciò provocò la necessità dei feudatari di controllare la campagna e le vie di comunicazione, facendo sì che lungo le strade che da Roma portavano alle singole rocche padronali, si ergessero numerose torri.

Una di queste torri, conosciuta oggi con il nome di Tor Fiscale, nome che nacque solo nel XVII secolo, quando fu di proprietà di un certo signor Filippo Foppi, tesoriere (“fiscale”) pontificio e chiamata in precedenza anche Turris Iohannis e Turris Branciae, alta circa 30 metri, sorse direttamente in uno dei due punti di incrocio degli acquedotti Claudio e Marcio allo scopo di controllare la campagna circostante e l’importante via Latina.

Un arco in peperino dell’acquedotto Claudio è visibile sul lato nord della torre, mentre all’interno della torre si conserva un arco dell’acquedotto Marcio.

La tecnica di edificazione utilizzata (struttura quadrata fatta di blocchetti parallelepipedi), consente di attribuire la costruzione al XIII secolo, anche se è possibile che fossero presenti fortificazioni preesistenti; è comunque noto che la torre esisteva in data antecedente al 1277, quando era di proprietà della famiglia degli Annibaldi.

La torre era difesa in origine da un antemurale difensivo, i cui resti sono i muri, staccati dalla torre, costruiti con uguale tecnica in tufelli parallelepipedi: su uno di essi si riconoscono a metà altezza, la risega e i fori su cui veniva addossato il ballatoio di guardia, utilizzato dalle sentinelle, mentre la parte superiore del muro funzionava da parapetto di difesa.

Un ponte levatoio collegava direttamente il ballatoio al primo piano della torre, sulla quale sono ancora visibili le finestre rettangolari (alcune conservano ancora gli stipiti di marmo), le feritoie e i fori lasciati dalle impalcature di legno usate per la costruzione. L’interno era diviso in tre piani, separati da ballatoi di legno che poggiavano su travi infisse alle pareti. Il primo e l’ultimo piano erano invece coperti da volte in muratura (di cui restano solo tracce) probabilmente dotate di botole che permettevano di salire al primo piano o sul tetto della torre.


Come arrivare

A piedi

Arrivare a piedi, fino alla Torre non è facile. La costruzione sorge infatti in un'area della città che fino a pochi anni orsono è stata completamente abbandonata dalle istituzioni e che, ancora oggi, reca i segni di quello che un tempo si chiamava abusivismo edilizio di necessità. 

Scendete alla Fermata Metro A Arco di Travertino (nella fermata ci sono anche i capolinea degli autobus 85, 409, 657, 671, 765), dirigersi verso l'Appia Nuova. Girate a sinistra e seguite il piccolo marciapiede fino all'incrocio con via di Torre del Fiscale. Seguitela fino in fondo. Prendete la strada sterrata che conduce alle arcate dell'Acquedotto Felice. Girate a destra, senza spaventarsi della situazione e seguite il sentiero fino alla Torre.

In auto

Arrivare fino alla Torre in auto, è ancora più difficile che a piedi.

Dall'Appia Nuova in direzione fuori Roma, girate a sinistra all'incrocio con via di Tor Fiscale. Girate a destra per via di Colle Terrigno. Girate a sinistra per via Quinzio Flaminio. Girate a destra e andate sempre diritti fino alla costruzione. In alternativa percorrendo l'Appia Nuova in direzione centro città, seguite le indicazioni per il Circolo sportivo "La Torre".

Quando.

La visita deve essere effettuata durante il giorno, anche se la Torre da qualche tempo è illuminata, il Parco dal quale si accede chiude al tramonto.

Torre del Fiscale